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AV/AC Torino-Venezia. Pubbicata in GU la delibera Cipe

AV/AC Torino-Venezia. Pubbicata in GU la delibera Cipe

Pubblicata sull'edizione di oggi della Gazzetta ufficiale, serie generale n. 88, la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) che approva il...

Pubblicata sull'edizione di oggi della Gazzetta ufficiale, serie generale n. 88, la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) che approva il progetto preliminare della "Linea ferroviaria AV/AC Torino-Venezia. Tratta Brescia-Verona - Nodo AV/AC di Verona: ingresso Ovest", firmata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, il 21 novembre 2019.

Il provvedimento è composto da tre articoli e un allegato, contenente una serie di prescrizioni e di raccomandazioni destinate al futuro aggiudicatore del progetto:

- l'articolo 1 contiene l'approvazione del progetto preliminare della linea di cui, si specifica, sarà conseguentemente perfezionata, ai fini urbanistici e edilizi, l'intesa sulla localizzazione dell'opera. Il limite di spesa dell'opera è fissato a 375,85 milioni di euro (al netto di IVA), la cui copertura sarà assicurata dalle risorse del Contratto di programma - parte investimenti 2017-2021 tra ministero delle Infrastrutture e RFI S.p.A., dove, nel progetto di investimento codice ID0361 "Linea AV/AC Milano-Verona: tratta Brescia-Verona", è riportato il sottoprogetto Nodo di Verona Ovest con il costo di 376 milioni di euro, interamente finanziati. Ancora, lo stesso articolo stabilisce che l'importo previsto per le opere e le misure compensative dell'impatto territoriale e sociale è pari 7,37 milioni di euro. Per quanto riguarda l'assegnazione del progetto, si specifica che il soggeto aggiudicatore sarà tenuto a rispettare le prescrizioni contenute nell'allegato al provvedimento e, se ritenesse di non poter dare seguito a qualcuna delle ulteriori raccomandazioni (nella seconda parte dell'allegato), sarà tenuto a darne "puntuale motivazione".

- l'articolo 2 contiene una serie di altre disposizioni, prevedendo ad esempio che: nella fase di progettazione definitiva, il Mit dovrà occuparsi di elencare le opere e le misure compensative dell'impatto territoriale e sociale strettamente correlate alla funzionalità dell'opera; che la somma destinata all'intervento sulla linea dovrà esse essere riportata nel prossimo aggiornamento contrattuale tra il Mit e RFI S.p.A; il Mit sarà tenuto a presentare al Cipe la proposta di approvazione del progetto preliminare entro il 31 dicembre 2020 e, entro i tempi previsti per la fase di progettazione esecutiva, il ministero dei Beni culturali potrà effettuare la propria verifica preventiva dell'interesse archeologico. Ancora, si stabilisce che RFI S.p.A., per tutte le fasi successive all'approvazione del progetto preliminare, dovrà richiedere ed aprire uno specifico CUP per il "Nodo AV/AC di Verona: Ingresso Ovest", da richiamare in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento, aggiornando la relativa banca dati. Ministero e RFI, insieme, potranno valutare l'applicazione di eventuali penali relative ai ritardi maturati nel corso della procedura, e dovranno verificare la coerenza del cronoprogramma con gli impegni europei e con quelli delle commissioni parlamentari. In merito all'adeguamento del progetto per la risoluzione dell'interferenza con l'Autostrada A22 (a cui si fa riferimento al punto 31 dell'allegato) si dovrà provvedere, prima dell'approvazione del progetto definitivo, alla stipula di un atto convenzionale tra RFI, Mit - Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali - e la concessionaria autostradale.

- l'articolo 3 contiene le disposizioni finali, in base alle quali in primo luogo è affidata al Mit la conservazione dei documenti componenti il progetto preliminare approvato con la delibera, e lo stesso ministero sarà tenuto, in sede di approvazione della progettazione definitiva, a provvedere alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni che devono essere recepite in quella fase, ferme restando le verifiche di competenza della Commissione tecnica VIA/VAS e del ministero dei Beni culturali. Il Mit inoltre provvederà a svolgere le attività di supporto al Cipe per consentire le attività di vigilanza sulla realizzazione delle opere. Ancora, il soggetto aggiudicatore dell'opera sarà tenuto ad assicurare le attività di monitoraggio, e inoltre dovranno essere assicurati al Cipe flussi costanti di informazioni, coerenti per contenuti con il Sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici. Infine, si dispone che il Mit si occupi di richiedere a RFI S.p.A. l'aggiornamento costante dei dati finanziari della banca dati delle amministrazioni pubbliche.

L'allegato al testo, destinato al soggetto aggiudicatore o al realizzatore dell'opera, è composto da due parti: la prima parte fa riferimento alle prescrizioni, obbligatorie per la validità dell'assegnazione del progetto, relative prima di tutto al piano di utilizzo  delle terre, che dovrà essere ridefinito d'intesa con l'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (ARPA Veneto), con particolare riferimento ai siti di produzione, ai siti di deposito intermedio e ai siti di deposito finale, compresi i percorsi di deposito. Si passa quindi alle prescrizioni relative alle attività obbligatorie per la fase di progettazione definitiva e quindi della fase di monitoraggio, per cui dovrà essere previsto un apposito piano prima dell'avvio dei cantieri, in accordo con ARPA Veneto. La seconda parte contiene le raccomandazioni, con riferimento ad una serie di azioni consigliate per migliorare il monitoraggio ambientale e per delle caratteristiche geologiche e sismiche dell'area, oltre che una serie di considerazioni più specifiche sulla gestione dei cantieri e del loro impatto ambientale.

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